Abbiamo comprato casa.
L’ubicazione geografica è congeniale. C’è qualcosa nei suoi spazi indoor/dehor che ci piace. Economicamente conforme a desideri e possibilità. Ecco tre motivazioni che in media sono presenti nel razionale che sottende l’acquisto di un immobile. Ovviamente anche tante altre.
Il passo finale, quello che sancisce la scelta definitiva, sappiamo poi essere “emotivo”. E se non lo sapete ve lo dico io: acquistiamo tutto emotivamente, ce lo giustifichiamo razionalmente.
Bene abbiamo l’immobile nuovo e qualcosa dobbiamo cambiare per farlo diventare “la casa che farà vivere le nostre emozioni”, custodendole ma anche facendole decollare.
Questo è il punto chiave, quello veramente importante, quello che, nel quotidiano, favorirà il nostro sorriso e le cose belle, e buone, che esistono nel vivere. Le nostre relazioni.
Vale addirittura la pena tornare indietro e rileggere con attenzione il quinto capoverso: “Bene…”
Ora vi dico anche che non è facile e tantomeno scontato raggiungere questo obbiettivo. Sicuramente un aiuto importante, forse fondamentale, può darvelo un Architetto: fategli dirigere l’orchestra e fategli suonare il pezzo che vi strappa il cuore.
Come selezionarlo? Va bene anche il passaparola ma soprattutto guardate le sue opere (…internet, è ovvio) finché non trovate, nelle parole e nelle immagini, qualcosa che vi catturi.
Secondo passo. Lui (Lei, …l’architetto insomma) deve essere bravo ad ascoltarvi e voi a raccontarvi: non dovete dirgli se vi piacciono i cessi tondi o quadrati, ma piuttosto se preferite andare in montagna o al mare, se vi piacciono di più i film di Tornatore o di Tarantino…insomma aprite, spalancate l’anima se ci riuscite e fate uscire la vostra modulazione di frequenza. Arriverà in vostro aiuto la cultura, la professionalità, l’abilità dell’Homo Architetto che assieme a voi comincerà a modificare ciò che è giusto e ciò che vi farà arrivare al traguardo.
Raramente ho visto fare questo percorso da soli, senza accompagnamento, e raggiungere risultati di livello: per livello intendo luoghi dove la bellezza esiste, è integrata con superfici, luci, divisori, arredi, e soprattutto è in armonia con l’anima degli abitanti.
Si, direi che questa breve riflessione, possiamo anche intitolarla ODE all’ARCHITETTO.
Possiamo parlarne insieme quando volete negli spazi di CHELLI, modulati per respirare assieme al progetto integrato.
La mia esperienza al vostro servizio,
Alfredo